ROMA - 17.07.98
La pentita della Banda della Magliana, Fabiola Moretti, è stata arrestata dai carabinieri del Nucleo Operativo del Comando provinciale di Roma con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina.
La donna era a capo di una organizzazione i cui cinque componenti sono stati tutti arrestati al termine di una operazione durata alcuni mesi. Fabiola Moretti, sottoposta a programma di protezione, viveva in una lussuosa villa sul litorale romano.
La donna, oltre a collaborare nell'inchiesta sulla banda della Magliana, ha deposto anche nell'ambito del processo per la morte del giornalista Mino Pecorelli.
Era la grande accusatrice dell'ex senatore Claudio Vitalone. Con il solo stipendio di collaboratrice della giustizia non riusciva più a sostenere la vita agiata di quando era ancora attiva nella banda della Magliana ed è così che ha deciso di riprendere il traffico di stupefacenti, proprio nella lussuosa villa sul litorale romano messale a disposizione grazie al programma di protezione.
È per questo che Fabiola Moretti, già in carcere per altri reati legati al traffico di stupefacenti, aveva allestito all'interno della villa, nonostante la sorveglianza, un laboratorio rudimentale per il "mischio" della cocaina.
I carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Roma, diretti dal tenente colonnello Vittorio Tomasone, sono giunti all'arresto della donna insieme ad altri cinque complici dopo due anni di indagini, ai quali hanno fatto seguito numerosi pedinamenti e sorveglianza della villa.
Due mesi fa - ha spiegato ai giornalisti il responsabile dell'operazione, il maggiore Vittorio Trapani - le indagini si sono concluse e solo da pochi giorni è arrivato l'ordine di custodia cautelare.
Gli altri arrestati sono: Mauro Iacolucci, 53 anni romano e pregiudicato; Stefano Scopetti, 43 romano pregiudicato; Paola Marinelli, di 54 anni, di Montereale e pregiudicata; Pasqua Tomassini, di 50 anni, romano, pregiudicata; Dolores Zangoli, di 56 anni, romana, pregiudicata.
Dopo lunghe indagini - ha riferito Trapani - i carabinieri hanno chiuso il cerchio intorno alla pentita risalendo ad ingenti somme di denaro (circa un miliardo) provenienti dallo smercio della cocaina (circa dieci chilogrammi).
La Moretti otteneva direttamente la droga ad alto grado di purezza, la tagliava nel laboratorio allestito nella villa e quindi, attraverso i suoi cinque complici, la smerciava in particolare in tre zone di Roma: Monte Sacro, Testaccio e San Paolo-Eur. Ciascun complice smerciava 50 grammi di cocaina alla volta. Per occultare la droga in caso di improvvise visite della polizia la Moretti aveva comprato un cavallo e nascondeva la cocaina nel concime. All'interno della villa i carabinieri hanno ritrovato numerosi oggetti di argenteria, un televisore in ognuna delle dieci stanze, computer, vari gioielli e numerosi mobili di antiquariato.
COMMENTI: Mi chiedo come si è permessa questa a fare la pentita ed a "sputtanare" e ad usare a suo piacimento fatti e persone (la maggior parte "morti")?
Chi glielo ha permesso?
Come si possono prendere in esame le accuse ed i racconti di una - che non mi sembra sia uscita di collegio - e soprattutto MA DA CHE PULPITO VIENE LA PREDICA!!!!
Credo che i suoi amici si rivolterebbero nella tomba e la chiamerebbero solo in un modo.....lei sicuramente lo sa.
Nessun commento:
Posta un commento