Tutti assolti per il caso Calvi. E' questa la sentenza della seconda Corte d'Assise di Roma nei confronti dei cinque imputati per la morte del banchiere italiano, trovato impiccato il 18 giugno 1982 sotto il ponte dei Frati Neri a Londra.
A 25 anni di distanza dalla morte del 'banchiere di Dio', i cinque imputati sono stati assolti con la vecchia formula dell'insufficienza di prove dall'accusa di omicidio volontario premeditato.
Assoluzione, dunque, per Giuseppe Calò, già considerato il cassiere della mafia siciliana, l'imprenditore Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi, Silvano Vittor, oltre a Manuela Kleinszig, amica di Carboni coinvolta nella vicenda fin dai momenti successivi alla scomparsa del banchiere per la quale già il pm aveva chiesto il proscioglimento.
''Grande soddisfazione'' per la sentenza è stata espressa dalla difesa di Carboni. "Il risultato ottenuto - ha detto l'avv. Borzone - è sicuramente tale da schiantare un teorema accusatorio fondato sul nulla. Rimane un po' di amarezza perché un cittadino ha dovuto attendere 25 anni per avere giustizia in un processo di primo grado.
Rimane ancora senza risposta la domanda che si fece Leonardo Sciascia nel 1982 rispetto al caso Calvi: 'Perche' si preferisce il bel giallo invece di cercare la verità?'".
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